La Foresta Umbra

La Foresta Umbra nel Parco nazionale del Gargano.

Il Gargano custodisce nell'interno del suo territorio vere e proprie rarità, come la Foresta Umbra . Il termine però deriverebbe da "ombra": si tratta infatti dì un'estensione boschiva molto fitta composta da piante d'alto fusto come lecci, faggi, cerri e carpini, castagni, abeti, un caso unico nel Mediterraneo a quest'altitudine. Il modo migliore per ammirare la Foresta Umbra è il trekking, in particolare lungo il percorso pedonale che da Vieste conduce a Monte Sant'Angelo (il Tratturo dei Pellegrini, richiede due giorni dì cammino, ma sì può percorrere anche solo a tratti).

L’ estate può essere il giusto momento per ritrovare il contatto con la natura e provare nuove emozioni esplorando luoghi ancora incontaminati. Uno di questi luoghi è senza dubbio il “Parco Nazionale del Gargano” cuore verde della Puglia. Un’escursione a piedi nella “ Foresta Umbra” ad esempio nel mese di maggio è davvero qualcosa di unico: la melodia degli uccelli (picchio rosso, sparviero, gufo reale, il frosone, la bigia grossa), il germogliare dei rami nuovi, dopo il freddo inverno, faranno da cornice ad una passeggiata rilassante durante la quale potrete persino avvistare dei caprioli. Non è difficile incontrare anche tassi, gatti selvatici, faine e volpi.

Grandi faggi coprono con le loro fronde il cielo. Il silenzio è altissimo. Solo ogni tanto echeggia un rumore misterioso prodotto forse da un capriolo, da una volpe o da qualche altro animale selvatico.
La selva, che coi boschi Iacotenente, Ginestra, Sfilzi si estende sopra un'area di circa 5.000 ettari, è intersecata da un labirinto di sentieri che scendono e salgono tra le valli e s'inerpicano su cocuzzoli e costoni con uno sviluppo di centinaia di chilometri.
Nella Foresta Umbra , la solitudine è assoluta. Non sorgono che gli edifici dell' Albergo-Rifugio ormai in disuso, della Caserma Forestale e dell'Azienda Forestale di Stato: tre puntini bianchi immersi nella sterminata marea di alberi.
Ma è facile incontrare, qua e là, una guardia forestale o un boscaiolo, gente che ha esplorato gran parte della selva e che guida gentilmente, se glielo si chiede, a visitare alcune zone interessanti corne quella del « vivaio », o delle « voragini carsiche », o a salire su un alto sperone da cui la vista spazia su vastissime fasce di bosco dilaganti fin quasi alla costa, dove spicca, in contrasto suggestivo col nero della foresta, l'azzurro del mare Adriatico e le Isole Tremiti.

Una particolarità del parco del Gargano sono le orchidee : 85 tra specie e sottospecie da ammirare e fotografare (senza raccoglierle, sono protette!) da aprile e giugno intorno al Monte Sacro (Mattinata) o negli altopiani a pascolo tra Monte Sant'Angelo e San Giovanni Rotondo.