Torri di avvistamento

Le DIFESE COSTIERE: Torri di avvistamento nel Gargano
Le strutture fortificate lungo la costa garganica costituirono, fin dal Medio Evo, un ostacolo alle minacce e agli assalti dal mare.
Significativa è la decisione del viceré di Napoli, don Pietro di Toledo, di costruire lungo le coste dell'Italia meridionale, una serie di piccole fortificazioni, punti di osservazione e tutela di una fascia particolare di territorio. Lungo la Puglia vi erano centocinquanta torri , prevalentemente concentrate nel tratto tra Barletta e Monopoli , Otranto e Leuca , e intorno al promontorio del Gargano . "Un così fitto torreggiamento - scrive Antonella Perrone - sottolineato dalla ulteriore presenza di numerose fortificazioni interne, è giustificato dal particolare frastagliamento della costa e soprattutto dalla necessità di premunirsi dagli incessanti pericoli provenienti dall'Oriente". Nessuna torre di avvistamento poteva essere costruita senza l'autorizzazione della Real Corte, e i luoghi, opportunamente scelti dagli ingegneri regi, venivano individuati tenendo presente la distanza tra le torri, la reciproca visibilità e la possibilità di comunicare col fumo, col fuoco, oppure acusticamente, con l'uso di campane o di corni, o anche per mezzo di messaggeri a cavallo. La relazione sulla condizione della difesa costiera (attualmente conservata nella Biblioteca Nazionale di Parigi), redatta nel 1594 dall'ingegnere Carlo Gambacorta, marchese di Celenza Valfortore, riveste particolare interesse, perché per ognuna delle torri da una descrizione del sito su cui sorge. Le torri vennero costruite in posizioni elevate, panoramiche e furono di dimensioni ridotte. In ciascuna torre prestavano servizio poche sentinelle, provviste di armi sufficienti per impedire lo sbarco di eventuali assalitori; quando questi fossero tuttavia sbarcati, nel suo interno trovavano rifugio i contadini dei dintorni.
Alcune torri erano più grandi per specifiche esigenze militari: la Rocca, che oltre all'avvistamento aveva il compito di difendere un luogo; la Torre Capitana, sede del comando e con riserve di uomini e munizioni; la Torre Cavallara, provvista di cavalli e di una barca per sorvegliare tratti di mare. Partendo da Margherita di Savoia in direzione del Gargano si incontra Torre Pietra (costruita tra il 1537 e 1540), e, dopo Zapponeta, Torre Rivoli   (1568); entrambe si ergono isolate in una zona pianeggiante. Proseguendo poi verso Vieste troviamo prima Torre S. Felice (1569) una delle più importanti per la posizione geografica. A breve distanza vi sono i ruderi di Torre Gattarella e subito dopo vi è Torre Portonuovo , dalla quale è possibile il controllo fino a Vieste. Man mano che la costa diviene più frastagliata e la visibilità limitata, le torri si infittiscono. Cosi nel tratto compreso tra Vieste e Peschici vi sono Torre Porticello (1568), Torre Sfinale (1573), Torre Usmai (1576), Torre Calalonga (1568). Tra Peschici e Rodi troviamo due torri di avvistamento importanti: Torre Monte Pucci   e Torre San Menaio . Alla foce di Varano vi sono due torri a meno di un chilometro l'una dall'altra, le uniche nel Gargano a base circolare. sono Torre Varano Grande e Torre Varano Piccola , Le ultime due sono Torre Calarossa e Torre Mileto.

 

 

Testi di Alberto Cavallini  per l'Ufficio Docesano Comunicazioni Sociali di Manfredonia - Vieste.