Santuario di San Michele Arcangelo: una nascita avvolta nel mistero

Alcuni studiosi ipotizzano che il culto dell' Arcangelo Michele , santo del fuoco, delle acque e dei terremoti sia stato introdotto sul Gargano prima del VI secolo in sostituzione degli antichi culti pagani. "Nei testi che vanno dal VI al IX secolo -scrive Lavarmi - S. Michele mantiene le caratteristiche della tradizione cristiana orientale, è l'angelo sempre vicino a Dio, che interviene contro i pagani servendosi di fulmini e annunciando la sua venuta con terremoti, lampi e tempeste. Poiché scende dal cielo, il suo culto è di solito praticato in cima a un monte e in una grotta spoglia dove l'accesso è vietato di notte" .

I Longobardi nel corso delI'VIII secolo si appropriano del culto di S. Michele, che diviene il loro santo guerriero. Per questa monarchia il Santuario svolge un ruolo importante e la moglie del re Desiderio costruisce grandi ospizi per i pellegrini che si recano alla Sacra Grotta .

I Bizantini , tra la fine del X e i primi decenni dell'XI secolo, conquistano la Puglia e tentano di monopolizzare il culto dell'Arcangelo. In questo periodo i monaci Basiliani riprendono l'immagine greca di S. Michele e la diffondono di nuovo nell'Italia del Sud. Non più il guerriero celeste che guida un popolo di conquistatori, ma un "misterioso angelo taumaturgo e condottiero di anime che accompagna la Vergine e protegge la Chiesa".

Tra l'VIII e il X secolo il pellegrinaggio a S. Michele diviene di livello europeo. Non si può dimenticare che la Puglia è in una posizione geografica centrale per i pellegrini e i crociati che dall'Europa occidentale si recano in Terrasanta .

Nei primi decenni dell'XI secolo un gruppo di guerrieri normanni si reca in pellegrinaggio sul Gargano. S. Michele già da tre secoli è conosciuto nella loro terra e a lui hanno dedicato in Normandia il grande Santuario di Mont Saint Michel .
Il Santuario diventa anche per i Normanni il luogo che legittima il potere. Il pellegrinaggio continua con alterne vicende fino ad oggi.

Il 24 maggio 1987 Giovanni Paolo II, visitando il luogo, ribadisce due punti. Esso, afferma il Papa,  è giustamente famoso "per le origini del singolare tempio, scrigno di notizie storiche e di arte; per la sua millenaria presenza nella storia sia della regione Puglia, sia della cristianità in genere". Oggi i pellegrini giungono dall'Italia, dall'Europa, anche dalle Americhe e dall'Australia.

Si possono dividere, secondo padre Ladislao Suchy, rettore del Santuario, in tre categorie:
1. Pellegrini legati al Santuario da affetto e devozione profonda verso S. Michele. Vengono appositamente per trascorrere un momento di preghiera. Molti provengono dal Santuario della Madonna delle Grazie, che custodisce le spoglie del Beato Padre Pio.
2. Pellegrini portati al Santuario dal turismo religioso. Il modo di vivere l'incontro con il luogo santo dipende dalla formazione spirituale e culturale degli organizzatori del viaggio.
3. Semplici visitatori e turisti, tra i quali si trovano credenti e non credenti. Questi ultimi arrivano numerosi soprattutto nel perìodo estivo attratti dalla storia e bellezza naturale della Sacra Grotta .

Mantenere la mistica atmosfera di preghiera, offrendo al pellegrino l'aiuto spirituale nel suo cammino di conversione, diventa una sfida per i nuovi reggitori del Santuario, i Michaeliti , una congregazione nata in Polonia e fondata dal Venerabile Servo di Dio padre Bronislao Markiewicz .


Santuario San Michele: una nascita avvolta nella leggenda

II Santuario di S. Michele ha una struttura del tutto singolare; è un complesso in stili diversi che si sono succeduti nei secoli e che ingloba la venerata grotta naturale. L'ingresso ha un prospetto romanico con preziose porte di bronzo. La sua nascita è avvolta nella leggenda. Nel Liber de apparitione Sancti Michaelis in Monte Gargano  (un'opera datata tra il VI e il X secolo) si narra che un ricco pastore, avendo smarrito il più forte toro della sua mandria, lo trova dopo tre giorni inginocchiato in una caverna inaccessibile. Gargano (questo è il nome del pastore, poi dato al monte) per farlo muovere gli scaglia contro uria freccia che, come un boomerang, ritorna indietro e lo ferisce. Spaventato, va a raccontare il fatto al vescovo di Siponto, l.orenzo Maiorano; a questi, nei giorni successivi, appare l'Arcangelo Michele, che gli ordina di aprire la grotta, già consacrata dalla presenza divina, al culto cristiano. Cosa che avviene il 29 settembre del 493.

Il  Cristianesimo penetra sul Gargano nel corso del quinto secolo, sovrapponendosi, come in altri luoghi, agli antichi culti pagani, e le apparizioni di S. Michele  al vescovo di Siponto hanno il significato della definitiva sconfitta del paganesimo e della restaurazione spirituale attuata dalla diocesi sipontina.

 

 

Testi di Alberto Cavallini  per l'Ufficio Docesano Comunicazioni Sociali di Manfredonia - Vieste.