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IL GARGANO  (Il turismo sulla costa del Gargano)
Lo « Sperone d'Italia », che dal Tavoliere si protende verso Oriente, formando il vasto Golfo di Mattfredonia, è costituito da una grande montagna calcarea la quale si innalza, con terrazze dalle ripide scarpate, sia dalla piana del Tavoliere (ad ovest), che dall'Adriatico (ad est).
Su questo mare, il Gargano incombe, in più punti, con roccioni dirupati e scogliere a picco che orlano di capi e sporgenze alcune brevi pianure costiere.
   La costa del Gargano
Presso il litorale garganico a nord, dove i declivi discendono più dolci, appaiono due laghi :
�" il Lago di Varano, di forma quasi quadrata (lungo circa 10 chilometri, largo 7,5 e con una superficie di kmq 60 circa) e
�" il Lago di Lésina, piuttosto lungo e stretto, È infatti lungo km 22, largo da 2 a 3 ed ha una superficie di kmq 51.
Entrambi, simili a lagune, sono separati dal mare da sottili strisce sabbiose.
La parte interna del Gargano è occupata da un altopiano di aspetto carsico da cui emergono le groppe tondeggianti del Manie Calvo (m 1.065), del Montenero (m 1.014), del Monte Coppa Ferrata (m 913), del Monte Spigno (m 1.008) e del Monte Sacro (m 872).
Attorno a questi rilievi nereggiano estesi boschi, fra cui la magnifica « Foresta Umbra », che costituiscono i resti delle maestose selve che un tempo ammantavano rutta la montagna garganìca. Sulle terrazze marginali dello « Sperone », invece, dove sorgono i centri abitati, si addensano rigogliose colture di olivi, di viti, di agrumi e di fichidindia.
Per questa sua lussureggiante vegetazione, per i suoi superbi panorami ed i suoi borghi pittoreschi, per le sue suggestive scogliere e le amene spiaggette della sua costa, per il richiamo di centri religiosi famosi come Monte Sant'Angelo e San Giovanni Rotondo ed, infine, per le caratteristiche usanze della sua popolazione, il Gargano è una delle più attraenti zone turistiche non solo della Puglia, ma di tutta l'Italia.
Ad una ventina di chilometri a nord della costa garganica sorgono, dalle acque dell'Adriatico, le incantevoli �" Isole Trèmiti (San Nicola, San Dòmino e Capraia), isolotti calcarei dalle coste rocciose, traforate da grotte.
Con le loro rocce a strapiombo, con le loro piccole baie tranquille dalle acque limpidissime, esse rappresentano il vero paradiso dei pescatori subacquei.

IL TAVOLIERE DELLA PUGLIA  ( Il turismo nel Tavoliere della Puglia)
II Tavoliere della Puglia sì estende in Provincia di Foggia fra l'Appennino, il Gar-gano ed il Mare Adriatico, ed è la più grande pianura dell'Italia Peninsulare.
In tempi remotissimi il Tavoliere era interamente sommerso dal mare, il quale isolava in tal modo lo sperone garganico. Poi la pianura emerse dalle acque, fu abitata durante la preistoria e, all'epoca romana, divenne fiorente di coltivazioni.
Nel Medioevo il Tavoliere si spopolò, si inaridì e sì trasformò in una steppa desolata, in parte invasa dalle paludi ed in parte ricoperta da magri pascoli.
A questi pascoli, per secoli, scesero le greggi dai monti d'Abruzzo, del Molise e della Campania per trascorrervi il periodo invernale. Erano decine di migliaia di pecore che, guidate dai pastori e dai cani, seguivano sempre le stesse piste, i cosiddetti « tratturi », i quali, salendo e scendendo per monti e per valli, giungevano fino al Tavoliere e lo intersecavano in ogni direzione.
Oggi, tratturi e pascoli sono solo un ricordo dei vecchi. Alcune zone deserte, con qualche gregge, rimangono ancora qua e là, ma la massima parte della pianura ha completamente mutato aspetto dai tempi del Medioevo.
Prosciugate le paludi, regolati i corsi d'acqua, dissodate ed irrigate le terre, oggi il Tavoliere è una delle più fertili zone agricole d'Italia e si presenta come una sterminata distesa di campì costellati di villaggi rurali e di innumerevoli case coloniche.
Il Tavoliere cambia colori e aspetto secondo le stagioni: bruno e squallido d'inverno, quando la terra è arata, si riveste, in primavera, del verde smagliante dei prati a foraggio, dei vigneti, dei campi di tabacco, di cotone e soprattutto di grano.
Quando poi la mietitura è ultimata, d'estate, il Tavoliere si trasforma in una landa affocata e riarsa senza un alito di vento, cosparsa di strami gialli che hanno un bagliore quasi accecante.
Verso ovest la pianura del Tavoliere va gradatamente elevandosi negli Appennini con i
- Monti della Daunia, culminanti nelle cime del Sambuco (m 981), del Pagliarone (m 1.029} e del Cornacchia (m 1.151), la cima più alta di tutta la Puglia.
Questi monti sono solcati da ampie valli boscose da cui discendono alcuni torrenti che, attraversato il Tavoliere, raggiungono a stento il mare. Diciamo « a stento » perché taluni di essi, come il Celone e il Cervaro, sono assai poveri di acqua e, presso il Golfo di Manfredonia, trovano addirittura la via sbarrata da residui di stagni e di laghi costieri recinti da dune.
Uno di questi laghi, oggi colmato dalle opere di bonifica, era il Salso, presso il quale sfocia il Torrente Candelaro dopo aver aggirato la base del Gargano. .
Più a sud c'è il Lago Salpi, quasi del tutto trasformato nelle grandiose saline di Margherita di Savoia oltre le quali sfocia, ai limiti meridionali del Tavoliere, il più importante fiume della regione,
�" l'Ofanto (km 134} che, provenendo dalla Campania, segna per un tratto il confine fra la Capitanata e la Basilicata e scende, poi, con tortuosi meandri, all'Adriatico sul confine con la Terra di Bari.

Turismo in Puglia sulla costa del Gargano e nel Salento e nelle Murge