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L'OLIO D'OLIVA

“Un giorno Giove, per placare la contesa per il dominio dell'Attica tra Atena, dea della saggezza, e Poseidone, dio del mare, stabilì che vincitore sarebbe stato chi dei due avesse offerto all'umanità il dono più utile. Atena presentò una piantina d'olivo: un albero immortale che dà all'uomo il succo straordinario delle sue bacche, da cui egli trae nutrimento, forza, salute, bellezza, medicamento per le ferite, luce e calore per la casa. Atena, allora, fu dichiarata vincitrice.”

Nell'Antico Testamento si narra che quando le acque del Diluvio Universale cominciarono a calare, Noè mandò in volo una colomba che rientrò portando nel becco un ramoscello d'olivo: Noè comprese allora che le acque si erano ritirate dalla terra. Il ramoscello d'olivo è diventato così il simbolo per eccellenza della rigenerazione e della pace tra ebrei, cristiani e musulmani.

Così, da sempre, l'ulivo e i suoi frutti sono stati presenti nella storia degli uomini. L'olio d'oliva, infatti, era usato sia nei riti sacri che nella vita quotidiana e non solo per arricchire gli alimenti ma anche nei massaggi e nella cosmetica. I numerosi utensili per la raccolta e la spremitura delle olive, rinvenuti in vari scavi archeologici dell'area mediterranea dimostrano l'importanza storica prodotto, che anche all'alba del terzo millennio costituisce un componente fondamentale della nostra alimentazione, dalle grandi virtù e dagli aspetti benefici per la salute.

L'olio d'oliva ha vari sapori, può essere fruttato o speziato, dolce o amaro, forte o delicato poiché il suo gusto è fortemente determinato dai diversi fattori naturali, che come per il vino, sono il sole, il clima, etc.. Tuttavia, l'olio d'oliva è classificato in tre principali categorie:

l'olio extravergine d'oliva, che è l'olio migliore, non sottoposto a nessun processo di lavorazione né raffinazione.

l'olio vergine d'oliva o puro, leggermente più acido del primo e come l'extra vergine non è raffinato.

l'olio d'oliva fine o olio d'oliva, composto da olio di oliva raffinato al quale viene aggiunto olio di oliva vergine per migliorarne il gusto.

l'olio di sansa, molto acido è costituito dalla sansa cui viene aggiunto dell'olio extravergine di oliva.

L'olio extravergine di oliva, è l'unico ad essere costituito prevalentemente da acidi grassi monoinsaturi, elementi antiossidanti , che rendono l'olio extravergine particolarmente importante per la nostra salute (abbassamento del colesterolo "cattivo", prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell'artereosclerosi)

 

IL PANE PUGLIESE

Gia i nostri antenati primitivi impastavano la farina che si otteneva dai cereali macinati.

Ma furono gli egizi a scoprire per caso la lievitazione. Essi si accorsero che lasciando il composto all'aria e cuocendolo il giorno dopo, il composto cotto risultava più morbido.

I greci poi all'iniziale composto di farina e acqua iniziarono ad aggiungere altri prodotti come il latte, le spezie, ecc. e furono loro ad istituire i primi forni pubblici.

Seguì l'introduzione del lievito di birra e delle farine di alta qualità, fino ad arrivare ad oggi. La farina più usata è quella di frumento ma attualmente ci sono farine di mais, soia, riso, orzo, ecc.

Il lievito può essere di birra o naturale, mentre l'acqua per l'impasto deve essere senza cloro o possibilmente minerale.

Il sale che si utilizza è il sale marino grosso, viene fatto sciogliere con un po' di acqua e aggiunto a parte all'impasto per evitare che blocchi la lievitazione.

Il Pugliese è il pane tipico della Puglia, di grossa pezzatura (fino a 3 chilogrammi). Questo è un tipo di pane che, una volta affettato, si gusta di più il giorno dopo.



  

LA RICETTA

Ingredienti:

2 Kg. di semola di grano duro, 0 gr. di lievito di birra fresco, 10 gr. di malto, 40 gr. di sale grosso.

Procedimento:

Sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Sciogliere il sale in mezzo bicchiere di acqua. Mettere la farina a fontana sulla spianatoia, aggiungere il lievito sciolto, il sale sciolto e il malto, lavorare bene l'impasto fino a quando risulta ben omogeneo, coprire con un canovaccio pulito ed asciutto, lasciare riposare per circa 2 ore. Passato il tempo riprendere la pasta, lavorarla bene, dividere in pagnotte e lasciarle lievitare per circa un'ora, passato il tempo con un coltello fare delle righe sulla pasta superiore, mettere in forno caldo a 220° per circa 40 minuti fino a quando risulta la crosta colorata e croccante.

 

 

 

IL CACIOCAVALLO

 

L'origine del formaggio si intreccia con le origini dell'uomo e delle società primitive. La sua nascita, infatti, è strettamente legata alla capacità dell'uomo di praticare l'agricoltura ed addomesticare gli animali per l'allevamento. Il bovino, l'ovino ed il caprino, tra gli animali più facili da addomesticare, sono, infatti, in grado di produrre un alimento altamente nutritivo: il latte. Così, dopo averne aprezzato le qualità, l'uomo primitivo si pose difronte alla necessità di poter utilizzare il più a lungo possibile le capacità nutritive di questo alimento. Forse il caso o forse l'ingegno lo portarono a scoprire il formaggio. La sua origine, infatti, si perde nella leggenda. Si racconta che un mercante arabo, dovendo attraversare il deserto, portò con sè alcuni alimenti tra cui del latte fresco in una bisaccia fatta di stomaco di pecora. Il caldo, il movimento e gli enzimi presenti sulla parete dello stomaco della pecora, fecero coagulare il latte, dando luogo alla cagliata. Nasceva così il formaggio!!!!!!!!!!!!

I formaggi stagionati o freschi fanno sicuramente bene alla salute perché sono una miniera di elementi preziosi per il nostro organismo, come calcio e fosforo, proteine ad alto valore biologico, vitamina A e quelle del gruppo B (la B2 o riboflavina e la B12). La vitamina B2 ad esempio svolge una importantissima azione di protezione della pelle e delle mucose.

Secondo i dati dell’Istituto superiore di Nutrizione , i prodotti lattiero caseari commercializzati nell’Europa occidentale forniscono tra il 20 ed il 50 % delle proteine totali, il 60% del calcio, il 30% di vitamina A e il 50 % di vitamine del gruppo B.
 

 

Tra i tanti formaggi, il Caciocavallo è un formaggio tipico del Mezzogiorno. Sembra che il nome derivi dall'accoppiamento delle provole che, legate assieme, venivano fatte stagionare a cavallo di un bastone orizzontale. Quando viene ottenuto da mucche, allevate allo stato brado in luoghi ricchi di arbusti e piantine di sottobosco, è particolarmente pregiato perché la loro alimentazione è molto varia e ricca di essenze tipiche della montagna mediterranea. La caseificazione avviene il più delle volte nelle masserie.

La Puglia è divisibile territorialmente in due fasce, quella della Piana del Tavoliere, molto secca, dove è ricca la produzione di essenze profumate e quella della Capitanata e del Gargano dove vi è una grossa produzione di cereali e l'allevamento ovino, che ha portato alla produzione di formaggi fortemente caratterizzati.

Tipici formaggi della provincia di Foggia, sono: il Canestrato pugliese, il Cacio garganese , il Caciofiore.

 

L'artigianato dei fischietti

La lavorazione della ceramica e della terracotta e sicuramente il comparto artigianale più diffuso della Puglia, favorito, nei secoli, anche dalla ricchezza di cave di argilla rossa. Il centro di produzione più importante è Grottaglie, in provincia di Taranto che ne ha fatto per secoli la sua principale fonte di ricchezza.Qui, molti laboratori ancora oggi seguono i tradizionali sistemi artigianali, ma tra le produzioni più curiose meritano una segnalazione i fischietti.

Il primo fischietto di terracotta della storia fu ritrovato a Castiello e risale al IV secolo.

Gli artigiani pugliesi sono da sempre abilissimi nella lavorazione dei fischietti. Oggi è possibile trovare fischietti d'ogni forma e dimensione: animali d'ogni tipo, i vari mestieri, signorine sexy, uomini politici o attori.

L'argilla viene preparata e poi pressata in due stampi di gesso che vengono sovrapposti. Quando lo stampo viene riaperto, per ultimare il fischietto, occorre usare un bastoncino di legno per controllarne il funzionamento. Poi, vengono cotti anche per quattro giorni e una volta raffreddati, possono essere finalmente dipinti con colori brillanti.

Fino a non molto tempo fa, ogni 17 gennaio, a Rutigliano (BA), durante la festa di S. Antonio Abate, protettore e patrono dei contadini, ogni fidanzato era solito regalare alla sua amata un cesto di frutta, simbolo dei prodotti della terra, con dentro un fischietto a forma di gallo, simbolo di virilità. I centri in cui la produzione di fischietti è diventata una vera e propria istituzione locale sono Rutigliano in provincia di Bari e Ostuni, in provincia di Brindisi, dove questi oggetti sono al centro di manifestazioni e feste popolari; ma anche il gargano è terra pugliese..per cui a Vieste e dintorni potrete divertirvi alla ricerca del fischietto più adatto a voi o del fischietto più divertente da portare come souvenir ai vostri amici!